di Riccardo Bernini
Sulla questione pandemica Nuova Direzione si è espressa unitariamente il 12 ottobre 2021 “Contro il lasciapassare sanitario” ed il 7 dicembre con un “Comunicato sulla degenerazione democratica”. Intervengo sulla scorta di queste prese di posizione.
A mio avviso chiarire la correlazione tra strategia sanitaria e strategia più complessivamente politica del governo serve a meglio orientare il nostro impegno e la nostra azione.
È indubbio che la pandemia sia stata e sia una imperdibile occasione per fare ciò che in tempi normali non è consentito.
Certamente è avvenuto che sia stata usata come “arma di distrazione di massa” dalle misure antipopolari, di ordine economico e sociale, per poterle varare senza pubblico dibattito, controllo democratico e conflitto. Ma la sua “strumentalizzazione” si estende ben oltre, attraverso l’intima connessione tra emergenza sanitaria ed emergenza politica, assunte in chiave bellica.
Prima di indagarla va premesso che l’occasione è stata colta al balzo pure dalle élites della globalizzazione centrata sull’Occidente ricco. Da anni la loro attenzione era dedicata al rapporto tra un’eventuale emergenza pandemica e, mediante misure di politica sanitaria, una progettata svolta antidemocratica.
Dagli dei di Davos e da organizzazioni internazionali rese subalterne dal neo-liberalismo ai finanziamenti privati – la cosiddetta partnership pubblico-privato -, molto è stato pensato, progettato ed implementato per realizzare un riordino mondiale su misura. Lo hanno chiamato great reset sulla scia della quarta rivoluzione industriale o, se volete, della seconda fase del “postindustriale”, segnate dall’avvento delle nuove tecnologie del digitale. Poiché questi piani sono reali, resi pubblici e messi seppur parzialmente in opera, non si può accu-sare chi li denuncia e contrasta di alimentare una lettura “complottista”. Benché non man- chino segrete conventicole per tessere trame ed ordire complotti.
Si dovrebbe semmai evidenziare come tali piani scaturiscano dalla cima estrema della grande piramide della diseguaglianza globale, la quale si pensa onnipotente oltreché depositaria del Verbo universale tecnico-scientifico, inebriata dall’enorme potere economico concentrato nelle loro poche mani, ovviamente per “meriti personali”. Altresì dovremmo riflettere sulla pretesa degli straricchi globali di affermare un’etica universale, del supremo “bene dell’umanità” in base agli assunti delle loro filantropiche missioni, che gli Stati dovrebbero fare proprio.
Comunque la si pensi, queste ristrettissime élites non controllano tutto il mondo, tutte le nazioni e tutti i popoli. Possono, in effetti, molto influire sulla politica degli Stati più forti del vecchio mondo occidentale, ma non dispongono della sovranità universale, tantomeno di quella degli emergenti. Cina in primis.
Ma questa è una pista di indagine e conoscenza dalla quale qui mi tolgo.
Mi preme, invece, che si discuta della correlazione tra strategia sanitaria e strategia antidemocratica anticostituzionale, che, se non vincolasse troppo ad un’unica forma politica realizzata nel secolo appena trascorso, definirei “fascistizzante”.
Sulla pandemia reale è stata costruita, con una coralità mediatica spaventosa, la narrazione della “guerra contro il Covid”. Una guerra civile interna, in stile maccartista, sostitutiva ma pure preparativa di quella esterna. Sulla emotività primaria della paura, diffusa a piene mani e gestita con tecniche mutuate dalle ricerche sperimentali di psicologia sociale, è stata edificata l’autodifesa della comunità secondo logica bellica.
Dichiarando lo stato di eccezione e conferiti i pieni poteri all’esecutivo super partes, il parlamento si è auto-esautorato, trascinando ogni controllo istituzionale alla passività. Trami- te la strategia politico-sanitaria della “guerra al virus”, e collegati mezzi soppressivi delle libertà democratiche, viene introdotta la sovversione dell’ordine costituzionale.
Vediamone i passaggi più da vicino.
Il ministro Roberto Speranza rappresenta la continuità della politica sanitaria tra il governo del confinamento generale e quello successivo, selettivo, dei pass verdi che spaccano la comunità nazionale in cittadini eticamente “buoni” e “cattivi”, annegando al contempo socialità umana e conflitto economico, sociale e politico.
Allo scopo dal governo Draghi è stato imposto il vaccino arma unica risolutiva. Che non sia risolutiva è sotto gli occhi di tutti. Ciò nonostante rimane pervicacemente unica. I pochi privilegiati che hanno potuto godere delle cure monoclonali non fanno testo.
Sin dagli esordi si sapeva di terapie domiciliari in grado, se adottate tempestivamente, di guarire o, almeno, ridurre gli aggravamenti, i ricoveri ed i decessi.[1] Ora sappiamo per testimonianza di scienziati pur favorevoli alla vaccinazione obbligata di massa, che gli enti centrali rifiutarono persino di discuterne, minacciando di rogo chi volesse sostenerle.[2] Se ne potrebbe dedurre che vi sia stata colpevole inazione sia nell’attesa del vaccino salvifico, sia nel “raccomandare” (ah, non sia mai che la coazione sia esplicita e perseguibile da un giu-dice!) le 72 ore protocollari di “paracetamolo più vigile attesa”, tuttora vigenti.
Assume sempre più consistenza l’accusa, rivolta alla gestione governativa, di aver voluto scientemente la crisi delle già malridotte strutture sanitarie,[3] più morti e feriti, allo scopo di affermare l’idea che eravamo in una vera guerra di sopravvivenza.[4]
Idea suffragata da una registrazione “opaca” dei dati[5] per una informazione politicamente indirizzata.
Ancora oggi non è data sapere quanti siano stati e siano gli ospedalizzati ed i deceduti “per” oppure “con” Covid-19.[6] Mentre sappiamo che AIFA rubrica i morti nel modo seguente: i decessi dei vaccinati, se con patologie pregresse, sono considerati decessi per altre patologie, mentre i decessi dei non vaccinati, se con patologie pregresse, sono conteggiati come decessi per Covid-19.[7] Rispetto ad altri paesi europei il nostro Paese sembra oggetto di un virus più cattivo e, al tempo stesso, di una vaccinazione più benefica.
D’altro canto i vaccini, resi disponibili in tempi record dalle multinazionali del farmaco, non hanno forse dimostrato la loro efficacia?
È innegabile che sul breve ciò sia vero e soffermarsi sugli enormi profitti loro devoluti dalle casse pubbliche non cambia granché, dal momento che non c’erano alternative, avendo impedito tutte le altre. Ma se dopo due anni, uno dei quali spesi a vaccinare la stragrande maggioranza,[8] abbiamo dovuto ringraziare madre natura per averci dato Omicron, è perché la loro efficacia dura poco e non blocca il contagio.
In quanto sperimentali e di nuovo tipo (mRna), questi vaccini dovevano essere rigorosamente monitorati sugli effetti avversi.[9] Inoltre, sappiamo che, a seguito di ripetute somministrazioni in periodi brevi, possono condurre a crisi del sistema immunitario dei vaccinati.[10]
E qui veniamo al rispetto della Costituzione e delle sentenze della Suprema Corte.
Art. 32. della Costituzione. «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.»
Sentenza n. 107/2012 della Corte costituzionale. «Il rilievo costituzionale della salute come interesse della collettività non postula il sacrificio della salute di ciascuno per la tutela della salute degli altri.»
Per la Costituzione, l’obbligo vaccinale (surrettizio o/e aperto), ossia il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) generalizzato, è posto in capo ad una legge, non ad un DPCM della presidenza del consiglio, nell’interesse individuale e collettivo, entro i limiti del rispetto della persona umana.
Secondo la Suprema Corte non si può obbligare nessuno ad un trattamento che metta a repentaglio la salute propria, quand’anche sia accertato che quel trattamento comporti maggior tutela della salute degli altri. Ma quando è fatta mancare la farmaco-sorveglianza atti- va, come possiamo sapere con qualche certezza del rischio per la salute propria di chi è obbligato a porgere il braccio?
Pertanto, assume consistenza l’accusa rivolta al governo di aver messo a rischio la salute delle “persone” indistintamente obbligandole alle inoculazioni.
Se, per chi viene inoculato con questi vaccini, non esiste rischio effettivo, superiore a quello di uno sperimentato vaccino tradizionale, rimane da superare il diritto primo di ciascuno all’autodeterminazione sul proprio corpo, ossia di decidere se adottare o meno una terapia su di sé. Il rispetto del codice di Norimberga attiene al rispetto della persona umana.[11]
Il consenso informato è invalidato dall’obbligo.
Solo violando questo diritto primo si può affermare un supposto bene collettivo verso i renitenti ed imporre il TSO di massa.
In cosa consisterebbe il “bene collettivo”?
Nella disponibilità di risorse sufficienti per curare tutti quelli che ne hanno bisogno, messe in forse dal comportamento individuale di chi, non vaccinandosi, si espone a maggiori probabilità di ammalarsi più gravemente, perciò di sottrarre tale disponibilità ad altri.
A reclamare la fila indiana e la priorità acquisita dal vaccinato rispetto al non vaccinato sono proprio coloro che, da posizioni di responsabilità politica, hanno reso oltremodo scarse quelle risorse della cui disponibilità si ergono ora guardiani.[12]
Questa è l’ultima ridotta dell’obbligo vaccinale, giacché sono state smentite tutte le propinate menzogne per cui con la vaccinazione potevamo raggiungere la “immunità di gregge” o evitare la trasmissione del contagio, erigendo una difesa stabile e prolungata.
Introducendo il cavallo di Troia del supposto “bene collettivo” – minacciato dall’egoismo auto-affliggente dei renitenti al vaccino – all’interno della cittadella della sanità pubblica, è quest’ultima ad essere espugnata. È espugnato il servizio dei servizi, il bene collettivo più reale e concreto.
Infatti, per la sanità pubblica sancire che chiunque abbia comportamenti a danno di se stesso (obesità, alcoolismo, tabagismo, relazioni sessuali, ecc.) conduce a dover accettare una sorveglianza sanitaria sulla propria vita personale e, persistendo nella “devianza”, a dover cedere, nel caso, la precedenza a chi è titolare di pass di “buona condotta”, ad essere passibile di una tassazione supplementare[13] o/e a doversi assicurare a parte per accedere alle cure. Pietre tombali sulla sanità pubblica nella negazione del suoi fondamentali.[14]
La mercificazione della salute ha come principale avversario la sanità pubblica e si basa su ospedalizzazione, farmaco-dipendenza, privatizzazione dei servizi, ricorso alle assicurazioni private. Il PNRR governativo si muove esattamente in questa direzione, quando prevede un uso delle nuove tecnologie per diagnosi e terapie a distanza, non a supporto bensì in sostituzione della medicina territoriale di prossimità, di cui abbiamo estremo bisogno.
Insistere sulla linea sanitaria sin qui imposta significa condannare la popolazione al reiterato ricorso a nuove somministrazioni, oggi di completamento e richiamo, domani di quelle “aggiornate” alle varianti insorgenti, comunque estensivamente rivolte anche ai bambini. Nonostante risulti appurato che il rischio di effetti avversi, per i più giovani, sia superiore ai benefici protettivi loro procurati da questi vaccini.[15]
L’introduzione della logica della “guerra sanitaria” permette di valicare ogni limite costituzionale, dispiegando una sorta di sostitutiva guerra civile interna.
Con questa guerra si dispone del corpo di ciascuno per disporre del corpo sociale.
A questo punto non sono più necessarie giustificazioni medico-scientifiche e giuridiche. Non serve dimostrare che la “pandemia dei non vaccinati” è una vergognosa menzogna. Nè che in altri paesi stiano uscendo dalla pandemia, dismettendo il loro armamentario di divieti già assai meno “rigoroso” se comparato a quello italiano.[16]
Il governo oramai tiene l’intera popolazione italiana sotto la minaccia di rientrare tra i punibili “No-Vax”, divenuti il capro espiatorio, creato ad arte,[17] su cui viene scaricata ogni responsabilità, compresi i propri fallimenti.
Una volta reso stabile, come vuole la Unione europea, il pass verde può diventare una identità digitale attestante variabili e discriminatori diritti di cittadinanza, secondo criteri stigmatizzanti di volta in volta stabiliti dall’esecutivo in carica. Possono esserne investiti la mobilità territoriale (Daspo), l’accesso ai luoghi della socialità e del lavoro, la fruizione dei servizi pubblici, le possibilità di acquisto di determinati beni e quant’altro.
Mentre, a ragione, discutiamo del “capitalismo della sorveglianza”, siamo di fronte all’instaurarsi del controllo autoritario dello Stato sulla società.
Sennonché il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Ciò che doveva servire ad eliminare ogni risposta immunitaria del corpo sociale s’è tradotto nell’averla attivata. Milioni di cittadini non si allineano. Benché costretti a vaccinarsi per potere lavorare e sopravvivere, sono messi sull’avviso.
Il movimento di protesta non desiste ed è forte in tutti i paesi in cui i governi hanno introdotto il passaporto interno sanitario.
Mentre una consistente parte dei renitenti alla leva vaccinale non obbedisce ad un ordine oramai divenuto politico-ideologico, le famiglie non portano, folte ed entusiaste, i loro figli ai ludi vaccinali e chi deve farsi il richiamo della terza dose nicchia. Comincia a nutrire seri dubbi non solo sulla utilità di farlo, ma sulla schiavitù del doverlo fare a comando. Di contro, il generale Figliuolo appare non in grado di somministrarla in tempo utile ad evitare le scadenze ravvicinate dei pass.
Cresce l’avversione verso misure discriminatorie e vessatorie.
Siamo giunti al punto che il pensionato è costretto al pass verde per ritirare in posta la pensione, ma non gli basta per pagare le bollette negli stessi uffici. Deve disporre di quello rafforzato.
La scuola è destabilizzata e l’iter formativo di bambini e giovani minacciato alla base.
Se in una classe media superiore ci sono due positivi al tampone, i vaccinati restano in presenza ed i non vaccinati sono esiliati in DaD, con l’insegnante invitato ad avallare la ghettizzazione e gestire in contemporanea le due didattiche.
Interi settori commerciali e legati al turismo, penalizzati dal Sudoku governativo, mostrano una crescente insofferenza, in particolare in vista di vacanze estive che si possono trascorrere in paesi senza restrizioni, vicini e concorrenti.
La vantata ripresa è minacciata. I fondi ad essa dedicati sono spesi in buona parte per reggere una strategia fallimentare.
Il governo Draghi pare voler perseverare e non si discosterà dal “rigore” se non dopo essersi attribuito la vittoria nella guerra contro Covid-19, benché sia Omicron ad avere ridotto la pandemia ad una “influenza stagionale”.[18] Soprattutto solo dopo avere in qualche modo istituzionalizzato il pass verde – già sono visibili all’orizzonte nuove emergenze – ed aver portato la Costituzione ad un ulteriore passo di stravolgimento sovversivo.
Se ne traggano le conseguenze.
[1] Tra cui il Distretto sanitario Acqui Terme/Ovada, marzo 2020: https://www.youtube.com/watch?v=6c1nfPsinKg
[2] Intervista di Giulia Cazzaniga a Maria Rita Gismondo (La Verità 29nov21): https://www.laverita.info/mariarita-gismondo-super-greenpass-ipocrisia-2655870041.html
[3] Solo dal 2012 al 2019 sono stati effettuati tagli per 37 miliardi di euro. https://www.gimbe.org/pagine/1229/it/report-72019-il-definanziamento-20102019-del-ssn
[4] Sul triste primato italiano, al 31 agosto 2021: https://ancicampania.it/covid-19-litalia-detiene-la-maglia-nera-quanto-a-letalita-e-il-29/. Vedi “aggiornamento” sulla letalità di A. Zhok, sua pagina FaceBook, 26gen22, in risposta al sottosegretario Sileri, che in un dibattito televisivo aveva messo in discussione il triste primato italiano.
[5] Tanto discutibile che il prof. Crisanti ha chiesto chiarimenti persino sul conteggio dei decessi in terapia intensiva: https://www.specialmag.it/2022/01/15/succede-tutto-diretta-andrea-scanzi-resta-senza-parole-video/
[6] Giuseppe Conforzi, sindacalista UIL Fpl Lazio ha dichiarato: «In ospedale su 10 morti,7 sono Covid, è già deciso.» Una spiegazione si può trovare nel “rimborso” per cui il paziente Covid ricoverato in area media comporta l’incasso di 3.000 € giorno e in terapia intensiva 9.000 € giorno. (La Verità, 29/1/22)
[7] Paolo Bellavite – Info-Vax 8/5/21. Vedi anche: https://www.fondazionehume.it/wp-content/uploads/2021/11/Articolo_effetti_avversi-85.pdf
[8] Il 15 gennaio 2022 risulta vaccinata l’86,72% della popolazione over 12.
[9] Vittorio Demichele, presidente del Comitato di Sorveglianza, a “Fuori dal coro” di Mario Giordano: «Siamo stati creati ad hoc, credo ci sia stato un problema di competenze, ma da questa estate il Comitato non è stato più convocato e l’attività si è fermata, per cui non abbiamo dati aggiornati sugli effetti avversi dei vaccini.» (La Verità, 29gen22).
[10] https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/01/13/vaccini-rischio-paralisi-immunitaria-con-dosi-ravvicinate/6454168/
[11] Vedi Codice di Norimberga e posizione assunta da Stefano Rodotà. https://www.facebook.com/NoiFuoridalCoro/videos/1633419797025428
[12] Pier Luigi Bersani a “Piazzapulita”, La7 del 13 gennaio 2022 : «Finché c’è posto per curare, bene. Se non ci fosse più posto, non sta fuori un malato di tumore o di leucemia perché qualcuno dice che il vaccino è roba da ridere.»
[13] Come è stato annunciato in Canada dal governo del Quebec.
[14] Andrea Zhok, “La meritocrazia sanitaria”: https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/22069-andrea-zhok-la-meritocrazia-sanitaria.html?fbclid=IwAR0WnElah0LPqgA1DJ_pDUsUNW9LXS06fF8GYtKYMBfuT5oS7xmCy20WkKE
[15] Vedi anche: https://www.fondazionehume.it/wp-content/uploads/2021/11/Articolo_effetti_avversi-85.pdf e https://www.iltempo.it/attualita/2021/11/24/news/francesco-vaia-vaccino-bambini-spallanzani-restart-29566320/
[16] Non a caso, alla conferenza stampa del governo (11/1/2022), Draghi non ha risposto alla domanda del corrispondente del “Times” che gli ha chiesto un giudizio sulla strategia del governo britannico.
[17] Andrea Zhok, “Identikit del No-Vax o del come costruire un capro espiatorio”, Sfero, 3 dicembre 2021
[18] https://www.corriere.it/esteri/22_gennaio_10/spagna-vuole-trattare-covid-come-una-normale-influenza-proposta-sanchez-d810c220-7229-11ec-b185-e6e7d7d180a3.shtml