In ricordo di Peter Gowan che mi ha insegnato a pensare geopoliticamente
Nel 2001, dopo 10 anni di duro lavoro, è apparso il libro di John Mearsheimer La tragedia delle grandi potenze prima – è bene precisarlo – degli attacchi dell’11 settembre. Era un’opera singolare scritta da uno specialista in relazioni internazionali nel momento trionfante di quella che venne chiamata globalizzazione. È interessante ricordare che, a quel tempo, la globalizzazione, la sua radicale novità, veniva esaltata dall’accademia e dai media mainstream; se ne sottolineava continuamente il carattere irreversibile e irresistibile. Era un mondo nuovo e diverso in cui emergeva una “iperpotenza” (USA), che organizzava le relazioni internazionali sotto la sua egemonia assoluta. La specificità del libro di Mearsheimer è che è stato concepito come una rivendicazione del realismo strutturale, proprio contro quella “novità” che la globalizzazione rivendicava per sé. (altro…)