dichiarazione internazionale

La pandemia da Covid-19, avendo scatenato la “tempesta perfetta”, è uno spartiacque storico. Il vaso di Pandora si è aperto, tutti i mali cronici del sistema capitalistico iperfinanziarizzato sono venuti alla luce. Sull’umanità aleggia lo spettro della “stagnazione secolare”. Col tramonto della globalizzazione neoliberista entriamo in un periodo di grandi turbolenze e catastrofi sociali le quali possono aprire delle nuove opportunità di cambiamento In questo quadro il rischio di uno scontro tra i partigiani del potere popolare e quelli di un regime autoritario è nell’ordine delle cose. Gli sconvolgimenti travolgeranno gli attuali equilibri geopolitici, col rischio di un cataclisma devastante tra le grandi potenze.

L’Unione europea, a causa delle sue fragilità strutturali e delle sue contraddizioni interne, non resisterà al terremoto mondiale in arrivo. La pandemia da Covid-19 ha infatti messo a nudo la totale incapacità dell’Unione di far fronte all’emergenza, la sua incapacità a riformarsi. Nonostante sia evidente l’insostenibilità delle sue rigide regole ordoliberiste, la Germania, che è il dominus dell’Unione e non ha mai smesso di agire pro domo sua, si ostina invece a difenderle, anzitutto a danno dei paesi mediterranei — nonostante essi rischino di sprofondare nell’abisso. Questo ci dice la recente sentenza della Corte costituzionale tedesca.

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