Poco dopo il terribile terremoto che nel dicembre del 1908 devastò Messina, il generale Franz Conrad von Hötzendorf, capo di stato maggiore dell’esercito asburgico, ispirò articoli di giornale che invitavano a cogliere quella insperata occasione per attaccare finalmente l’Italia. Sottile stratega, non c’è che dire. Il consiglio non fu seguito allora, ma è stato seguito pochi giorni fa nell’ultima riunione del Consiglio europeo, ad opera di Angela Merkel. Il paragone non sembri forzato: è vero, il terremoto (l’epidemia) colpisce oggi anche la Germania, ma vuoi perché colà i numeri del contagio sembrano inferiori, vuoi perché il loro sistema sanitario è meglio attrezzato del nostro, vuoi (soprattutto) perché i loro mezzi finanziari sono incomparabilmente più ingenti di quelli italiani, i tedeschi possono galleggiare, noi no. E se vogliamo salire sulla zattera dobbiamo pagare caro, con aumenti vertiginosi del debito “nostrano”, intromissioni, condizionalità, svendita delle imprese strategiche. Cosicché la corda che ci viene oggi lanciata per uscir dai flutti (“Indebitatevi pure, cari amici italiani…” ) ci servirà domani per impiccarci. Pare che, nella videoconferenza che precauzionalmente ha sostituito il tradizionale incontro, “mutti” Angela (ossia “mammina”, come affettuosamente la chiamano i suoi connazionali) sia apparsa soltanto in foto, e abbia parlato attraverso un interprete: si può ben dire che non si è mai vista una fotografia menare tali e tanti fendenti.
Sento spandersi un gran entusiasmo per la misura della Lagarde di ampliare l’ampiezza del QE. E la rabbia per le dichiarazioni di revoca del whatever di Draghi sembra sfumare. Insensato. Sarebbe come se un ammalato di tumore esultasse se gli dessero più palliativi al posto della chemio.
Cerchiamo di mettere qualche punto sulle ‘i’ che ne abbisognano. Prima di tutto la differenza tra whatever e QE, mi pare non venga colta spesso. Il whatever è una minaccia ai mercati nel caso si azzardino di speculare contro un debito sovrano. Questa minaccia è credibile, e fu creduta, per il modo specifico con cui avviene la speculazione sui mercati mondiali.
Il QE, invece è una misura, per così dire ricostituente, dopo una crisi. E non è neppure lontana parente del whatever.
Il whatever punta a impedire che i mercati vendano. Il QE invita a vendere.
Perché invita a vendere? La teoria dominante è che rendendo liquidi i mercati e aumentando il valore dei titoli questo indurrebbe a maggiori investimenti e quindi favorirebbe la ripresa. Non mi interessa discutere la teoria che comunque ritengo dubbia.
Mi limito a constatare che dopo il QE USA, partito nel 2012, l’economia americana effettivamente ha ripreso soddisfacendo il criterio della Yellen (Presidente della FED) per smetterlo: che la disoccupazione cadesse sotto il 5%. Mentre la ripresa di quella europea è stata molto inferiore. (altro…)
Comunicato di Nuova Direzione sul Coronavirus e le misure necessarie.