L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
(Art.11 della Costituzione italiana)
Nuova Direzione, riconosce – nella sostanza e non solo nella forma – il valore del dettato costituzionale italiano (art.11). Conseguentemente, ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.
In primo luogo, le peggiori conseguenze economiche, umane e sociali di tutte le guerre ricadono sulle condizioni di vita dei popoli, dalla cui parte Nuova Direzione è schierata. Le classi lavoratrici ucraine, russe ed europee sono vittime della guerra, dalla quale non traggono alcun beneficio.
In secondo luogo, Nuova Direzione identifica la responsabilità principale di quanto è accaduto e ancora sta accandendo in Ucraina nelle politiche mirate ad un nocivo e destabilizzante allargamento a Oriente della NATO. In subordine, ma non per questo meno gravi, altre responsabilità stanno nella controproducente e violenta risposta militare da parte della Russia.
Nuova Direzione, inoltre, denuncia la grave irresponsabilità dei vertici europei e la stupidità delle contromisure da essi adottate – in particolare delle sanzioni i cui effetti ricadono soprattutto sulle classi lavoratrici; l’aggressività dell’imperialismo americano con la sua strenua difesa di un equilibrio unipolare ormai superato; la pervicace volontà di Zelenski di portare l’Ucraina nella NATO prolungando ed allargando il conflitto; la colpevole debolezza del governo italiano nella tutela degli interessi nazionali nel quadro dei rapporti geopolitici. Tutti questi elementi, uniti ad un criminale invio di armi all’Ucraina – il cui unico effetto potrebbe essere quello di trasformarla in un nuovo Afghanistan – sono elementi che conducono ad un inasprimento del conflitto, con prospettive ancor più devastanti.
Di conseguenza, Nuova Direzione auspica :
1) Che venga interrotta la fornitura di armi all’Ucraina privilegiando un cessate il fuoco per via diplomatica, in coerenza con la nostra Costituzione.
2) Un graduale ritiro delle sanzioni alla Russia e la garanzia di non allargamento della NATO come moneta di scambio per il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino.
3) La prospettiva di un’Ucraina neutrale, ponte tra Occidente e Oriente e unica possibilità per una reale pacificazione di quel territorio.
4) Il riconoscimento delle istanze di democratica autodeterminazione dei popoli da parte della comunità internazionale come principio guida delle relazioni tra gli stati. Tale principio, in particolare, è oggi applicabile nel caso del Donbass come in ogni altro territorio conteso.
10/03/2022